Forse un contrasto sulla gestione del contrabbando di sigarette potrebbe aver spinto due sicari ad uccidere, nel pomeriggio di ieri, alla Duchesca, Luigi Procopio, il 45enne originario di Forcella trucidato a colpi di pistola sotto gli occhi del figlioletto di 11 anni. È la pista che stanno seguendo gli uomini della Squadra Mobile di Napoli.
I poliziotti mirano a identificare i killer a stretto giro perché proprio con loro Procopio avrebbe avuto un diverbio in strada poco prima dell’omicidio. La vittima, sebbene non sia organico a nessun clan, è noto agli investigatori per frequentare quel sottobosco criminale legato al contrabbando di sigarette. Nel 2015 fu infatti arrestato per reati connessi al traffico di “bionde” e pur non essendo un elemento di spicco del mondo della criminalità vanterebbe amicizie contigue al clan Mazzarella.
A fornire un’ulteriore pista agli investigatori i precedenti familiari e personali di Procopio. Suo cognato, Salvatore Dragonetti, fratello della moglie, venne ucciso nel 2017 in vico Pergola, per presunti contrasti con il clan Contini del Buvero. Alla base dell’omicidio di ieri potrebbero esserci dissidi sempre con i clan del territorio in merito a qualche business che la vittima avrebbe provato a gestire in autonomia, senza il beneplacito dei ras della zona. Il 45enne, tra l’altro, era stato già vittima di un agguato fallito nel maggio del 2022. In quella circostanza si trovava all’esterno dell’Orto Botanico, in via Foria, nei pressi del distributore Q8, quando ignoti esplosero al suo indirizzo una decina di colpi di pistola, di cui nessuno andato a segno.