Sud, De Luca: “Povertà si risolve con lavoro non con reddito di cittadinanza”

Scritto il 07/11/2022
da Redazione

“I poveri vanno aiutati, credo che dobbiamo raddoppiare gli aiuti dello Stato alle famiglie che hanno disabili, che non hanno possibilità di lavoro e che hanno un numero di figli elevato. Un paese civile non può non dare un aiuto alla povera gente. Dopo affrontiamo con laicità il tema che riguarda quelli che hanno la possibilità di lavorare. Decidere di dare un aiuto di 600 euro non significa affrontare in maniera seria il problema del Sud perché la dignità di una persona, di non emigrare è data dal lavoro non da 600 euro al mese. Il reddito di cittadinanza è stata una foglia di fico che è servita a nascondere l’assenza di politiche strutturali per il Sud. Noi avremmo bisogno di far assumere da tutti, governo, mondo delle imprese, agricoltura, industria. L’obiettivo di recuperare il divario del Sud richiede un impegno di tutto il Paese”. Sono le parole del presidente della Regione Vincenzo De Luca alla presentazione del dossier regionale della Caritas in Campania.

De Luca su lavoro e Mezzogiorno

“Il Governo dovrebbe dare incentivi per gli investitori nel Sud, togliere il pagamento dei contributi a chi investe nel Mezzogiorno – ha detto il Presidente -. E dovremmo avere il coraggio di aprire una sorta di cassa per il Mezzogiorno per quei fondi che i Comuni non riescono a investire. Dobbiamo recuperare il divario di infrastrutture, scuole, asili nido, se non ce la fanno i Comuni lo faccia il Governo nazionale. Perché sappiamo che senza un impegno straordinario il Sud è perduto. Non si parla più di questo in alcun partito, ma io sottolineo invece che al Sud non serve il 40% del Pnrr, ma il 60-70%. Invece tutto è fermo: da sei mesi sono bloccati i 20 miliardi del Fondo Sviluppo e Coesione per il Sud e stanno cercando di portarli al Nord. Abbiamo anche avuto una lettera qualche giorno fa dal ministro delle politiche europee sui fondi europei non spesi del ciclo 2014-20, stanno lavorando per prendersi i fondi Fsc, in cui la Campania dovrebbe prendere 5,5 miliardi, e portarli al Nord. Non so alla fine cosa decide questo Governo, noi faremo la guerra nucleare, non so dove arriveremo, stiamo combattendo da soli ma combattiamo per avere le stesse risorse degli altri cittadini italiani. E’ sconvolgente”.

De Luca contro Meloni e Conte

Non sono mancati attacchi ai leader nazionali dei partiti: “Sul trasformismo parto dall’attuale Presidente del Consiglio che sta dicendo oggi il contrario di quello che diceva 5, 4 , 3, 2 anni fa. Il Pd e i 5 Stelle fanno la stessa cosa e nessuno li chiama cialtroni. C’è infatti una differenza tra cambiare idea e il trasformismo. L’esperienza concreta può portare a un mutamento di pensiero e opinione, ma il trasformismo significa non spiegare ai cittadini perché si è cambiata opinione. Meloni diceva che dovevamo abbandonare la moneta unica europea e oggi fa baci e abbracci con Von der Leyen, una motivazione deve darla. Tre anni fa diceva che abbiamo nell’Ue nuclei di sfruttatori e ora dice il contrario. Fa come Conte secondo cui fino a luglio era giusto inviare armi in Ucraina e ora dice tutto il contrario. Stessa cosa per Pd e per gli altri della politica. Pensate ora che questa classe dirigente possa affrontare i temi del Sud?”.

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